Palazzo e chiostro del commendatore del complesso monumentale dell’ all’ospedale Santo Spirito di Roma
Ricostruito durante il pontificato di papa Pio V Ghisleri 1566-1572.
La precedente struttura fu distrutta dai Lanzichenecchi di Carlo V durante il sacco di Roma nel 1527. Palazzo di due piani con 8 finestre per lato con un porticato dotato di loggiato con stupende pitture che raffigurano la storia della fondazione dell’ ospedale,abbellita da archi a tutto sesto e colonne in marmo che proteggono le pitture.
Durante l’assedio i lanzichenecchi avevano capito che potevano proteggersi dietro questo edificio, perché dalle mura vaticane gli artiglieri avevano avuto ordine di non sparare sulla chiesa che sarà poi comunque devastata da questa esercito invasore,che anche da questo lato potrà avvicinarsi alla città del papa. Dopo la conquista, durante il sacco, si hanno trstimonianze in questo luogo sacro di stupri, sia delle suore che delle fanciulle in esso ospitate, oltre che al furto o alla distruzione di tutte le opere in essa contenute.
Nel Palazzo, oltre agli uffici amministrativi dell’ospedale, sono ospitati il Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria e l’Accademia Lancisiana con la sua Biblioteca.
L’ospedale infatti, fondato da Papa Innocenzo III nel 1198, aveva tra i suoi compiti anche quello dell’insegnamento della medicina, ed era perciò dotato di una ricca Biblioteca, del Teatro anatomico e della Speziera
Le pitture del fantastico chiostro dovrebbero essere attribuite a Jacopo Zucchi allievo del Vasari, purtroppo poche sono le notizie che si possono trovare su questo luogo, per altro essendo ancora utilizzato come ufficio amministrativo, non è visitabile nella sua intetezza….
Sita tra Borgo Santo Spirito, via dei Penitenzieri e Lungotevere in Sassia, il complesso monumentale comprende in oltre l’ospedale e la chiesa,molte parti come detto non visitabili o in restauro.
La chiesa di Santo Spirito in Sassia è un luogo di culto cattolico di Roma, costruito nel XII secolo sul sito della schola Saxonum fondata da re Ine del Wessex nell’VIII secolo, per ospitare i pellegrini sassoni giunti a Roma.
Sotto tutto il complesso si trovano i resti della villa romana di Agrippina Major moglie di Germanico e madre di Caligola.
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