Caravaggio e Guercino nel casino Boncompagni/Ludovisi a Roma
All’origine l’area in cui si trova questa proprietà si estendeva per 35 ettari.
Nel 1600 questo terreno di caccia prendeva posto sui resti dei vecchi Horti di Sallustio, luogo che ha restituito reperti dell’epoca romana assai interessanti come:
Il Galata morente, la grande Giunone, il trono Ludovisi, Elettra…tutti ovviamente facenti della collezione Ludovisi.
In seguito con l’unità d’Italia i Ludovisi vendettero tutti i terreni, rimarrà solo il casino di caccia, oggi lussuosa dimora abitata e difficilmente visitabile.
All’interno le pareti sono dipinte dal Guercino e dal Caravaggio, quest’ultimo ci lascia l’unico dipinto ad olio su parete da lui eseguito finora conosciuto.
È stato ipotizzato che Caravaggio eseguì quest’opera rispondendo ad una sfida lanciata dai suoi detrattori che lo accusavano di non essere in grado di dipingere affreschi.
Si metterà nudo davanti ad uno specchio usandosi come modello per eseguire le divinità greche da lui rappresentate.
Il Bellori ci dice che Caravaggio fu ispirato da Galileo Galilei e che questo dipinto servisse ad abbellire quella che era la distilleria del Cardinal del Monte, il vecchio proprietario del luogo, ambasciatore dei Medici e di Firenze a Roma che in questo luogo pare si dilettasse in pratiche alchemiche.
Caravaggio era un innovatore come Michelangelo di cui era un grande estimatore, tanto da rendergli un tributo nella sua opera ‘la conversione di San Matteo’ posta nella chiesa di San Luigi dei Francesi.
Gesù infatti indica San Matteo con un gesto dell’ indice che ricorda molto quello rappresentato da Michelangelo nella cappella Sistina.
Il Guercino in questa dimora rappresenta il carro della dea Aurora.
L’opera a tema mitologico immortala la giovane dea trainata da impetuosi cavalli mentre giunge la notte.
Insieme a lei tre stelle raffigurate con corpi femminili.
L’intenzione dell’opera è prefigurare una nuova era per la famiglia Ludovisi e contemporaneamente simboleggiare una sfida nei confronti della famiglia Borghese che, aveva rappresentato grazie a Guido Reni una figura analoga a questa, ma più classica e meno bucolica di quella eseguita dal Guercino.
La nuova era è rappresentata dal giorno che prende il posto sulla vecchia, che invece si manifesta come buio, in compagnia di una civetta e dei ruderi.
Ritornando a Caravaggio il dipinto non è molto grande, fu scoperto nel 1969 e restaurato nel 1990, copre un intero soffitto di una stanza o corridoio di passaggio.
Lo vediamo oggi come era stato realizzato, senza i veli dipinti in seguito da un altro artista per coprirne le esplicite nudità.
Nel dipinto e’ presente anche Cornacchia il cane tanto amato e sempre in compagnia dall’artista che qui prende le sembianze di Cerbero. Caravaggio invece si autoritrae nei panni di: Giove (aria), Plutone (terra) e Nettuno (acqua).
A queste figure sono associate: l’aquila legata a Giove, il Cerbero a Plutone, Nettuno al cavallo Marino.
Compaiono poi i segni zodiacali a loro legati tra cui: ariete, gemelli e pesci, accompagnati da due sfere luminose.
I genitali esposti a bella mostra da Caravaggio, rappresenterebbero simbolicamente il luogo creativo degli elementi in stato gassoso, solido e liquido atti a creare la pietra filosofale e chissà, forse anche una sua esplicita e personale risposta ai suoi denigratori.
Non è insolito comunque per Caravaggio comparire nei suoi dipinti.
Il casino essendo privato è difficilmente visitabile se non a piccoli gruppi a richiesta e su prenotazione…
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