La miglior difesa è la consapevolezza
Spesso si sentono notizie poco rassicuranti su truffe che vengono inviate via mail e virus che attaccano il computer quando si apre un allegato non sicuro. Si sente spesso parlare di gente che si ritrova con il computer preso in ostaggio da qualche ricattatore, che minaccia di cancellare tutta la memoria interna se non viene pagato o se non gli forniamo i dati richiesti. Queste notizie possono portare gli utenti a cadere nel panico, ma devono essere invece un campanello di allarme per conoscere meglio la situazione e imparare a difendersi.
Spesso i virus e i malware raggiungono il nostro computer attraverso i messaggi di posta elettronica. Le sorprese che possiamo trovare nascoste tra i nostri messaggi sono molteplici e vanno dagli allegati pericolosi che possono danneggiare il nostro computer una vota aperti, a link che appaiono innocui ma che possono bloccare o causare maggiori danni al nostro computer e ai nostri dati.
Attacchi di questo tipo vengono chiamati phishing e sono delle truffe che vengono effettuate online, dove un soggetto malintenzionato cerca di ingannare l’utente convincendolo a farsi dare informazioni riservate, come il numero della sua carta di credito o le password per accedere a determinati servizi.
Spesso questi soggetti si camuffano fingendosi enti affidabili o aziende di settore e riescono a ingannare le vittime. I messaggi di posta elettronica contenenti attività di phishing imitano nel contenuto e nell’aspetto messaggi reali che un fornitore di servizi può inviare ai suoi utenti e a volte questi messaggi raggiungono le vittime anche attraverso SMS.
Per difendersi è importante conoscere l’esistenza di questi messaggi e imparare a riconoscerne la struttura, in modo da eliminarli e non abboccare all’amo.
Le email di phishing, come abbiamo detto, sono molto simili a quelle di una banca o di un servizio a cui l’utente è realmente iscritto, ma queste mail contengono sempre avvisi speciali, dove si invita l’utente a compiere un’azione seguendo un link. È importante verificare dove porta il link che si trova nella mail, poiché non rimanda al sito ufficiale ma a una copia fittizia creata dai malintenzionati per raccogliere i dati.
Riccardo Paglia – CEO Swascan
https://www.swascan.com/it/