Archivio iconografico e fondi storici
di Lalla Palma
Siamo alla Galleria Nazionale d’arte Moderna. Attraverso le sue collezioni di circa 20.000 opere tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, la Galleria Nazionale offre una ricca rappresentazione della cultura artistica italiana dall’ottocento ai nostri giorni.
L’attuale allestimento delle collezioni supera la traccia cronologica e si dirama in percorsi simultanei in cui le opere sono accostate per assonanze contrasti, rimandi e citazioni. Insieme ai grandi nomi della storia dell’arte, le opere di artisti contemporanei italiani e stranieri permettono un’apertura dello sguardo e stimoli e suggestioni differenti o inattese. Rileggendo le opere in situazioni diverse da quelle in cui si erano originariamente formate si moltiplicano le prospettive e le letture possibili.
Anche l’edificio di Cesare Bazzani del 1911 è protagonista di questa rilettura. La Galleria vive continue fasi di trasformazione e rinnovamento.
Siamo ora qui a consultare i fondi storici con un laboratorio. All’interno in Biblioteca ci sono fondi storici con un immenso patrimonio di carte. La dott. Tina Conte nasce in collaborazione con Nunzia Fatone per far conoscere i fondi storici. Ci sono circa 12 fondi storici più l’archivio bioiconografico. I fondi storici sono archivi che riguardano artisti presenti nelle collezioni della Galleria (Capogrossi, Sartorio etc.). Poi vi sono figure di interesse per la Galleria come Ugo Ojetti critico importante del ‘900 che ha monopolizzato il campo artistico in Italia. Con una corrispondenza vastissima. Ci racconta uno spaccato del primo ‘900 molto ampio. Questo fondo archivistico in particolare ci racconta quello di Ojetti.
Racconta tante storie per artisti e letterati. Andare a leggere carte è interessante per il contenuto per riscrivere la storia (su giornalisti del ‘900). Vi sono anche fondi che offrono tanti spunti visivi. (Foto biografie Ghitta Carell, come fotografi più importanti del momento). Poi troviamo delle lettere. Si è fatto un lavoro anche sulle mail-art sono cartoline dipinte in un certo modo.
L’interesse è su gli ex-libris e testatine. Molti ex-libris di Cesare Bazzani architetto che ha fatto la Galleria.
Altro dai libri di Federico Balestra, alcuni parlanti raccontano tante storie anche loro. Attraverso scelte di carte e tanti particolari vi sono molte storie. Altra cosa interessante di Salvatore di Giacomo. Utilizzava ogni volta ex -libris diversi. Altro ex -libris : o tu che leggi sappi che chi scrive desidera che tu risponda.
Salvatore di Giacomo ha fatto album di foto sulla quotidianità di Napoli. Altro: tempus loquendi tempus tacendi di Luigi Pasquindi.
Altro con augurio con piede e salute:ti auguro di andare avanti nella vita e con salute. Altro di Luigi Bartolini con la civetta. Altro di De Carolis, artista che utilizzava gli ex-libris e li cambiava per necessità.
Altro ex-libris: questo libro è mio. La maggior parte sono xilografie. Come è nato questo laboratorio: si stava schedando un libro del 1861 di atti acquistato nel 1940 da Palma Bucarelli che volle che un piccolo nucleo di libri aumentasse per la biblioteca. Uno dei primi libri con gli ex-libris di Raffaello Giolli (con invito alle nozze) noto scrittore e critico d’arte che subì vessazioni perché non aderì al fascismo. Fu preso come esempio.
Da questo libro è nato il laboratorio, si è proposto il laboratorio con percorso museale e con parte pratica. Nel laboratorio ci sono timbri fotocopiati.
Modo indiretto che c’è di diverso accesso ai testi e lettere. Le chiavi di lettura degli archivi non è unica, si possono apprezzare le immagini. Nel fine ‘800 le donne usavano la calligrafia incrociata che era un divertisment per un piacere puramente estetico.
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Caffè delle Arti
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