Un viaggio nella memoria che ha l’andamento di un giallo. L’anno più tetro della storia italiana ancora pieno di misteri irrisolti.
Pinelli è stato assolto, da Napolitano, nel 2009. Quarant’anni dopo. Calabresi è considerato un martire cattolico e ha in corso un processo di beatificazione. Il giudice Salvini, che ha scoperto i veri autori della bomba, accusa la magistratura milanese di aver taciuto colpevolmente per decenni.
Due militanti anarchici scoprono dopo 45 anni che quella notte, in Questura, tutti hanno mentito. E l’orribile segreto è che furono tutti
pedine di un grande gioco dei servizi segreti. I famosi, sconosciuti “Affari Riservati”.
Questo è un viaggio nella memoria, che ha l’andamento di un giallo in bianco e nero. La Banca che non c’è più ma conserva l’insegna, le due lapidi per Pinelli, una vicina all’altra, e la loro storia, il palazzo di giustizia dell’era spagnolesca in cui si processarono gli anarchici per l’attentato al teatro Diana, l’incredibile percorso di appena 100 metri che Valpreda avrebbe percorso in taxi.
Sono passati cinquant’anni, ma ci sono domande che ancora non hanno una risposta. Perché, per esempio, venne scelta la banca nazionale dell’agricoltura? L’anno più tetro della storia italiana continua a essere pieno di misteri irrisolti.
Tra le bombe e i depistaggi scopriamo la vera storia del taxista Rolandi e della sua accusa a Valpreda, conosciamo il gruppo di assistenti della Cattolica che per primi cominciarono a dubitare del suicidio di Pinelli, incontriamo Guido Lorenzon, un professore di francese di Maserada di Piave che risolse il caso già lunedì 15 dicembre e lo comunicò alla giustizia.
In quell’anno la musica e l’arte, con la Guernica di Enrico Baj, cambiarono Milano. La bomba di Piazza Fontana è una metafora del potere in Italia, perché dimostra che la sua forma è il depistaggio.
Seguendo questi fili, Enrico Deaglio racconta la trasformazione lunga cinquant’anni del “delitto in una stanza chiusa”, il capitolo della nostra storia che non finirà mai.
L’AUTORE
Enrico Deaglio è nato a Torino nel 1947. Ha lavorato come giornalista della carta stampata e della televisione. Tra i suoi numerosi libri, il più longevo è La banalità del bene – Storia di Giorgio Perlasca (Feltrinelli). Patria 1978-2008 (il Saggiatore) e Patria 1967-1977 (Feltrinelli). Gli ultimi suoi lavori sono stati Il vile agguato (Feltrinelli), sull’assassinio di Paolo Borsellino, e Storia vera e terribile tra Sicilia e America (Sellerio), su un caso di razzismo all’alba del Novecento, e La zia Irene e l’anarchico Tresca (Sellerio).
pag 256
euro 18,00
Martedì 10 Dicembre
Enrico Deaglio
Presenta
“La bomba. Cinquant’anni di Piazza Fontana”
19:00, Libreria Pagina 348
Viale Cesare Pavese 348
ROMA