L’invenzione dello ‘Stato canaglia’ Il Nemico perfetto e le fake news della guerra del petrolio
di Fabrizio Cassinelli
450 pagine da leggere tutte d’un fiato
La tecnologia e la ricerca sono molto avanzate, il 75 per cento della popolazione ha meno di 35 anni, le donne divorziano, votano, pilotano gli aerei e sono ricercatrici all’università. Quattro decenni di campagne mediatiche hanno targato come “Stato canaglia” l’Iran – che non ha mai iniziato una guerra e accoglie milioni di profughi – generando una pletora di luoghi comuni su una società molto affine per cultura e tradizioni a quella italiana dove il turista è benvenuto, la scuola ottima, gli ospedali efficienti e le minoranze religiose hanno rappresentanti in Parlamento. Perché, islamica o meno, la Persia è una Repubblica, anche se contempla l’impiccagione e il velo obbligatorio.
L’Accordo sul nucleare ci ha prima consegnato un Iran “grande occasione economica”, e poi la decertificazione Usa lo ha risprofondato tra i cattivi del mondo cercando di tracciarne un profilo terroristico per fini geopolitici.
Ad aggravare lo scenario la guerra civile in Siria, l’Isis, l’occupazione sempre più sanguinosa della Palestina e la guerra del petrolio, ultima risorsa dei persiani che “resistono al modello culturale occidentale”.
Fabrizio Cassinelli affronta i tre pilastri del futuro – società, economia e politica – con gli occhi di un cronista che ha viaggiato a lungo sul territorio ascoltando direttamente le donne iraniane, i giovani di oggi e quelli della sconfitta Onda verde, perfino i Basij protagonisti della repressione; e poi i manager del petrolio, che rischiano la vita come gli scienziati. L’autore ha frequentato le fabbriche, i party proibiti nelle ville del Caspio, la redazione del principale giornale d’opposizione. Ha assistito a un’impiccagione e ha parlato con preti cristiani ed ebrei iraniani. Per raccontarvi il vero Iran, oltre ogni disinformazione.
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