Corea del Nord
Inizialmente, mi riferisco a molti anni fa, oltre la metà di coloro che sentivano i miei commenti non era d’accordo su ciò che dicevo sulla Repubblica democratica popolare di Corea, più conosciuta come “Corea del nord”.
Sembrava a loro inverosimile dicessi delle cose completamente differenti da quelle che la propaganda che gli ammanniva dalla mattina alla notte dicendo e parlando di una feroce dittatura; di un paese “strano” di cui non se ne conosceva nulla.
Quando poi si è visto come era fatto il paese “strano” – e quanto alle feroci dittature tutte da dimostrare – poco per volta è nata una grande curiosità: conoscere meglio questo fiero e geniale popolo, e non intendo solo la Corea del nord ma l’intera penisola coreana; la genialità c’è al sud come al nord ed è un paese che si sarebbe già riunificato da tempo se non ci fosse la presenza degli Stati Uniti.
Chi ha mostrato di non credere a nessun tentativo di progresso di pace, è il ministro degli esteri che abbiamo avuto fino allo scorso anno Angelino Alfano, il quale è il tipico personaggio che non vede un millimetro al di là del proprio naso: è preda delle sue paranoie. Perché, pensate, ha espulso l’ambasciatore coreano in Italia.
Se ne è parlato molto poco, un atto gravissimo che doveva tenere le prime pagine dei giornaloni che invece le dedicavano a ben altro, a ciò che non serve sapere.
Angelino Alfano non era stato neppure informato che stava espellendo una persona morta un anno e mezzo, quasi due anni prima. L’ambasciatore della Corea del nord, una persona squisita, informatissimo, di grande intelligenza, è morto il 22 febbraio del 2016, ed è morto due volte per causa naturale e per mano di Angelino Alfano.
La situazione in Corea non è fluida come qualcuno potrebbe pensare, pronta alla pace, bisognerà vedere dopo i contatti e le strette di mano che ci sono state, cosa effettivamente succederà.
Ma se tutto sarà ancora affidato a Trump – si è visto quanto è umorale, incapace con la vicenda dei bambini segregati – i veri padroni degli Stati uniti dovranno decidere qualcosa nei riguardi di quest’uomo; se lo vorranno tenere così pronto per essere manovrato come una marionetta o la penseranno diversamente?
Se è per quello, carte dalla loro parte ne hanno tante.., hanno sempre risolto sempre i problemi dei presidenti.
Non c’è problema.
A cominciare da Abramo Lincoln…
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